Il microscopio: cos’è?

Il Microscopio è uno strumento per esplorare, per osservare cose piccole con potente ingrandimento.

Microscopio ottico: risale al XVI-XVII secolo.
Microscopio elettronico: appare nel 1931 grazie alle innovazione tecniche di quel periodo.

Ogni strumento è per lo meno composto da alcuni elementi:
-l’obiettivo, che serve per avere l’immagine ingrandita del corpo esaminato;
-l’oculare, grazie al quale riesce a conseguire ingrandimenti notevolissimi della visione ottenuta all’obiettivo;
-la messa a fuoco che si ottiene muovendo l’uno e l’altro in alto e in basso.
L’oggetto si piana sul vetrino e con l’illuminazione dall’alto (‘campo chiaro’) o di lato (‘campo scuro’).

Tipologia di microscopi:

a) microscopio biologico: può arrivare ad ingrandimenti molto elevati (fino a 2000x virtuali) ed è solitamente usato per lo studio di cellule, batteri, funghi, vetrini preparati. Ve ne sono monocoli, bioculi, trioculi; di solito questa tipologia non permette di ottenere la visione stereoscopica.
b) stereo microscopio: strumento caratterizzato dalla presenza di due obiettivi e oculari. Gli ingrandimenti possono variare da 10x a 180x e negli stereomicroscopi. Inoltre generalemente si può disporre di un’ampia offerta di ottiche. Applicazioni tipiche sono lo studio di vitrei, foglie, insetti, pietre, circuiti elettrici, ecc.

Microscopi biologici

Microscopio monoculare: montato con oculario unico, di facile utilizzo adatta anche a principianti.

Microscopio binoculare: a due oculari. Buona parte dei modelli stereoscopici sono montati su treppiede per permettere varie inclinazioni dello strumento.

Microscopio polarizzatore, nel quale il campo è illuminato da luce polarizzata, e si studiano i corpi piattamente trasparenti, come minerali o alcuni cristalli.

Microscopio a contrasto di fase, nel quale, a differenza del comunissimo microscopio a luce traversa, si illuminano soltanto i contorni

– Microscopio a campo chiaro o campo scuro, la luce si propaga in maniera perpendicolare. In questo modo i particolari dell’oggetto da studiare sono maggiormente visibili. Stessa cosa per i microscopi a campo oscuro.

– Microscopio metallografico, per l’analisi specifica di leghe e metalli con luce riflessa.

Stereo Microscopi
Un microscopio stereo è uno strumento ottico, specifico per immagini tridimensionali grazie a due percorsi ottici distinti ognuno destinato ad un occhio; utilizzato solitamente per studio di campioni di notevoli dimensioni, quali insetti, circuiti, ecc., con ingrandimenti bassi (di solito 10X40X circa).
Non richiede preparazioni particolari ed è perciò particolarmente adatto a laboratori, a studiosi, ad industriali e così via. Luso della sua illuminazione evidenzia i dettagli.


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Sistemi illuminati sul microscopio

Ecco i due modi in cui si può ottenere questa illuminazione, che sono i più comuni:
Illuminazione a trasmissione, o a campo chiaro, è un metodo comune in cui la luce passa attraverso l’oggetto, mostrando i suoi dettagli interni.
Illuminazione a diffusione o a campo scuro significa che la luce colpisce il soggetto da un lato. In questo caso si vedono solo i raggi che si diffondono, mentre gli altri restano nascosti. Questo è un metodo utile soprattutto per oggetti trasparenti o molto piccoli che di solito non si vedono con la luce normale.

FAQ sui microscopi

Come si misura di quanto ingrandisce un microscopio?
Moltiplicando insieme i livelli di ingrandimento del sistema obiettivo e dell’oculare, per esempio: Lente 4x con oculare 10x = 40x. Obiettivo 10x con oculare 10x = 100x significa che, usando un obiettivo e un oculare con un ingrandimento di 10 volte, l’ingrandimento totale sarà di 100 volte. I microscopi stereo per uso di tutti i giorni hanno solo l’obiettivo fisso da 2x o 4x. I microscopi stereo professionali, invece, hanno obiettivi con zoom regolabile. I microscopi biologici di solito hanno una parte con 4 o 5 obiettivi che si possono cambiare (4x, 10x, 40x e 100x per i microscopi più efficienti).

Si possono fare le fotografie con il microscopio?
Sì è possibile. E’ necessario un adattatore specifico per la macchina fotografica. Con alcuni microscopi, soprattutto quelli più avanzati è possibile osservare e fotografare gli oggetti allo stesso tempo. Con altri microscopi, che hanno una sola lente (monoculare), si possono usare adattatori speciali per collegare una macchina fotografica all’oculare, oppure si può montare un obiettivo di ingrandimento più piccolo al suo posto. Ci sono anche adattatori speciali per fotocamere digitali o reflex che i produttori di microscopi offrono come accessori opzionali.

Esistono microscopi provvisti di fotocamera incorporata?
Sì, molti microscopi stereo e biologici hanno fotocamere digitali per prendere immagini fisse o in movimento. Le soglie cambiano da sensori CCD (752×582 pixel) per immagini e video normali a sensori CMOS (1,3 MP) per immagini più dettagliate (1280×1024 pixel). Il software che viene con il dispositivo aiuta a prendere, analizzare e misurare con precisione gli oggetti che si osservano.

 


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